Peter Thiel, è un miliardario di estrema destra noto come Angelo protettore  di Vance, e come anello d’unione fra Vance e Trump.

La sua interpretazione del Cristianesimo è, come noto, estremamente tradizionale e lo ha portato ad affermare che la “cultura Woke” è la strana figlia di  un’applicazione dell’ ultra-cristianesimo in versione secolarizzata. 

Per questo, Thiel inquadra la lotta del mondo conservatore contro la “Woke” come una guerra tutta interna al Cristianesimo. 

Una guerra che il miliardario statunitense desidera portare avanti nel nome di una interpretazione tradizionale non “radicalizzata”. 

Per Thiel è dunque anche (e soprattutto) una guerra a quei paradigmi morali che bloccano lo sviluppo di un ideale ipercapitalismo che, al contrario, trova precisamente nel mondo  conservatore i modelli migliori.

Peter Thiel è un personaggio fondamentale per l’attuale sguardo statunitense: chiave del Partito Libertario - che, come noto, accoglie l’alt-right - e membro con funzione organizzativa del Bielderberg, ha fortemente sostenuto Trump e modellato Vance, coniugando il suo “fiero di essere gay” (è omosessuale e sposato) al suo “fiero di essere” ultraconservatore, ultrareligioso, ultra repubblicano. 

Thiel è una figura solo apparentemente complessa da capire, esattamente come quella di Musk. È tuttavia sufficiente uscire da un’ ottica squisitamente ideologica: infatti, non è questione di ideologie ma di una potente macchina che si tende verso un futuro di profonde ridefinizioni dell’assetto economico e, di conseguenza, politico. 

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